La disabilità acquisita è una realtà spesso invisibile. Se ne parla poco, e raramente i numeri riescono a restituire la complessità di vite profondamente cambiate da un evento improvviso: un ictus, un incidente stradale, un trauma cranico, una malattia degenerativa.
Eppure, le persone che vivono con una disabilità insorta nel corso della vita rappresentano una quota crescente della popolazione con disabilità, anche nel nostro territorio.

Fondazione Cesare Carabelli lavora con lo scopo di aiutare persone con disabilità acquisita che si trovano nella condizione di dover ridefinire la propria identità, il proprio quotidiano, le proprie relazioni.
Per progettare interventi realmente efficaci, è fondamentale partire da una base di conoscenza solida:

  • quante sono le persone con disabilità acquisita?
  • quali sono i dati disponibili?
  • come possiamo interpretare i dati in modo utile per la comunità?

Cosa si intende per disabilità acquisita

La definizione comprende tutte le disabilità che non sono congenite, ma che insorgono a seguito di eventi o patologie che compromettono in modo permanente la salute fisica, neurologica o psichica di una persona precedentemente autonoma. Rientrano in questa categoria:

  • Gravi traumi cranici e spinali;
  • Incidenti stradali, domestici o sul lavoro;
  • Ictus e ischemie cerebrali;
  • Patologie degenerative (come la SLA o la sclerosi multipla in fase avanzata);
  • Malattie infettive o infiammatorie del sistema nervoso centrale.

Le conseguenze non sono solo fisiche: cambiano le dinamiche familiari, la capacità lavorativa, le relazioni, il ruolo sociale.

Quali dati abbiamo a disposizione?

Uno dei limiti principali nell’analisi della disabilità acquisita è la scarsità di dati specifici e aggiornati, soprattutto a livello locale. Tuttavia, possiamo ricorrere a una lettura incrociata di fonti affidabili per tracciare un quadro indicativo.

A livello nazionale:

  • Secondo ISTAT, in Italia vivono oltre 3,1 milioni di persone con disabilità.
  • Circa il 70% ha sviluppato la disabilità nel corso della vita adulta, spesso tra i 45 e i 70 anni.

In Lombardia:
Si stima che le persone con disabilità siano circa 500.000.
Di queste, si calcola che oltre il 60% abbia una disabilità acquisita.

In provincia di Varese:
Non esistono dati ufficiali disaggregati esclusivamente per le disabilità acquisite. Tuttavia, incrociando i dati ATS Insubria, INAIL e INPS, possiamo stimare che nella sola provincia di Varese oltre 20.000 persone convivano con una disabilità insorta in età adulta, con livelli di autonomia molto variabili.

Disabilità acquisita, un’emergenza silenziosa

Chi vive una disabilità acquisita si trova spesso a fronteggiare un doppio ostacolo:

  • La necessità di rielaborare un trauma profondo e affrontare un cambiamento radicale;
  • La difficoltà di accedere a servizi realmente capaci di rispondere ai suoi nuovi bisogni.

Non sempre, infatti, le reti sanitarie e assistenziali sono pronte a intervenire con tempestività e flessibilità. Molte persone rischiano di uscire dai radar, restando isolate, invisibili, dimenticate.

L’impegno della Fondazione Cesare Carabelli

Alla luce di questo quadro, la Fondazione Cesare Carabelli si impegna a:

  • Dare visibilità a questa fascia di popolazione, spesso esclusa dalle grandi narrazioni pubbliche;
  • Costruire percorsi educativi, riabilitativi e residenziali personalizzati affidandosi alla Cooperativa Sociale Progetto 98, ente di terzo settore specializzato nell’erogazione di servizi alla disabilità acquisita ;
  • Promuovere una cultura della cura che riconosca la dignità e la soggettività di ogni persona;
  • Collaborare con enti pubblici e privati per migliorare l’accesso ai servizi.

Ogni progetto, ogni intervento, ogni percorso nasce da un ascolto attento e da una visione integrata della persona.

Conoscere per agire

Se vogliamo davvero costruire una società inclusiva, dobbiamo partire dai dati, dalle storie, dalle persone.
Conoscere la realtà delle disabilità acquisite è il primo passo per non voltarsi dall’altra parte: anche attraverso la ricerca, la divulgazione e l’impegno quotidiano nei contesti residenziali e territoriali.